lunedì 7 gennaio 2013

Il ritorno di un uomo dimenticato


Il seguito di "Il viaggiatore nel vento" è intitolato"Il ritorno di un uomo dimenticato" ed è distribuito in tutte le librerie triestine. Ben 560 pagine di avventura, intrigo, giallo, spionaggio ed erotismo.


A volte, quando si torna a casa, si rivede in un lampo tutta la vita. Tanti flash veloci. Attimi di felicità. Ricordi tristi. A seconda del sole o della pioggia che ti bagna, rivedere la propria città, dopo molti anni, dà sensazioni opposte. Paura di un passato che attende il viaggiatore? O gioioso desiderio di ritrovare i luoghi amati? Amici mai dimenticati. Forse qualche amore che aspetta ancora un vecchio vagabondo. Quando si torna a casa, non s'immagina che la propria vita cambierà, rompendo l'andamento, fino a quel momento lineare della propria esistenza. Non ci sono inaspettate novità dietro le curve di una strada conosciuta o camminando in una via dove si è passata l'infanzia. La città è come una casa. Bella o brutta che sia bisogna tornarci prima o poi. Prima o poi. A volte il cuore dice mai. Eppure ci sono luoghi che ti appartengono dentro. Non solo muri, viali, portoni, alberi, negozi. Ma arie, profumi, odori. I colori della tua anima. Trieste è soprattutto vento. La bora fredda d'inverno, frizzante in primavera. Quando torna il vento nei tuoi polmoni, sai già che qualcosa sta cambiando. Il vento è un sogno che vorresti possedere, ma comprendi che è lui che ti ha conquistato. Ti farà cadere e ti rialzerà. 
Trieste, quando torna il vento, sai di essere tornato a casa.  
MARA BOMBEN scrittrice triestina

Fu alla fine d'aprile dello scorso anno, che m'innamorai della copertina del romanzo "Il viaggiatore nel vento", successe mentre rovistavo tra gli scaffali pieni di libri della "Italo Svevo", (antica casa editrice e libreria di Trieste) alla ricerca di un regalo per un amico. Fu un vero colpo di fulmine: i miei occhi caddero sulla copertina della nuova creatura dei Bomben e li per li decisi che fosse quello il libro cercavo. Qui devo aprire una parentesi: si perché non si può parlare del romanzo di Mara senza parlare delle illustrazioni di Fulvio.

Loro due formano un "team" formidabile! Va di per se che se non avesse visto la copertina del libro e sfogliandolo non mi fosse ritrovata a gironzolare per Trieste, ed i suoi dintorni ad inseguire le illustrazioni di Furio, non l'avrei preso! Si, perché le immagini di Furio mi dettero il bisogno urgente di leggere il romanzo di Mara. E che romanzo! Ricordo che lo lessi tutto d'un fiato, perché dovevo poi regalarlo; beh, si era quella la mia intenzione, ma poi decisi di tenerlo. E feci bene, perché ciò mi diede modo di conoscere i Bomben e di strappargli l'autografo. Ma non solo, mi diede l'occasione di conoscere delle persone veramente "cocole", come diciamo noi triestini riferendoci a delle persone adorabili.

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