sabato 10 gennaio 2015

L'isola di Lamu nell'Oceano Indiano

Qualche giorno fa trovai nella mia casella di posta questa mail: 
…”sono rimasta incantata dalle immagini che ha inserito nel post "Curiosità dell'oceano indiano il 24/05/12 e vorrei tanto sapere cortesemente il nome del resort in cui c’e’ quella bellissima palafitta!” 
Quell’affascinante angolo di paradiso dove ad alcune ore del giorno, o della notte, si può raggiungere anche a piedi, quel favoloso resort sull’Isola Lamu, nell’oceano indiano, un po isolato ma molto suggestivo, non so se esiste realmente.
 
Voglio mettere in chiaro che io in quei luoghi da favola non ci sono mai stata, quindi forse la foto serve soltanto per  incuriosirci.
Quindi quando voglio soddisfare la mia curiosità su di una determinata località,  inserisco sul motore di ricerca la mia richiesta, che in questo caso sarebbe “Isola Lamu, oceano indiano resort su palafitte”. Eccovi uno, tra i tanti risultato nella mia ricerca:
"Scoprire le isole Lamu e la cultura swahili. Un piccolo arcipelago al largo della costa settentrionale del Kenya, dove l’Africa incontra l’Oriente, in una commistione di cultura swahili e mussulmana. Sono le isole Lamu appartenute per secoli al protettorato dell’Oman e fin dal ’400 cento al centro delle rotte mercantili fra le Indie e l’Africa, un po’ come la molto più conosciuta Zanzibar. Lamu è un arcipelago composto da tre isole principali, Paté, Manda e la stessa Lamu, confina con la Somalia ed è bagnata dall’Oceano Indiano.

Una delle attività a cui non si può rinunciare è lo snorkeling: con una tipica imbarcazione locale, il dhow, si raggiunge la destinazione e ci si tuffa in quello che sembra un enorme acquario, dove si ha la possibilità di giocare con le specie marine presenti e, perché no, nuotare con i delfini.
Lamu è quello che ci vuole per allontanarsi dallo stress cittadino: un’isola dove sembra di essere rimasti ancorati a un passato che non c’è più. Poche o quasi nessuna automobile, i muli e gli asini sono i veri padroni di una località che scandiscono con il loro tranquillo passo. 
Una tranquillità che quasi va a compensare la storia di Lamu, complessa e difficile, sottomessa agli arabi prima, ai portoghesi, agli inglesi e agli indiania in seguito, riuscendo a trovare faticosamente una propria identità. Un mix di culture, di uomini e donne con le loro storie che si riflettono nelle loro lunghe vesti e nelle facciate bianche delle loro abitazioni, attaccate l’una all’altra in modo da lasciare davvero poco spazio nelle stradine sabbiose."

Un luogo da preservare e godersi incontaminato così come stà: con le sue zanzare, il puzzo degli asini, cammelli  e altro.
Dal 2001 Lamu è entrata a far parte dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

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