sabato 28 febbraio 2015

A Whiter Shade Of Pale, bianca come un lenzuolo?


Continuando la mia settimana a suon di musica condivido con voi questo mio percorso, non molto articolato, tra le canzoni che fecero da cornice al mio vissuto.
Casualmente, sempre cercando qualcos'altro, m'è capitato di buttare l'occhio su di un vecchio filmato dei Procol Harum, sicuramente molti over 50 ricorderanno - A Whiter Shade Of Pale - caspita, l'avrò ascoltata innumerevole volte e quante lacrime ho versato al ricordo di quei bei tempi, stupidi, incoscienti, ma tanto belli!
Bando ai ricordi, lascio posto alla mia ricerca.
I Procol Harum, la band inglese che fece molto successo nel 1966, con l'uscita del loro pezzo più famoso "A Whiter Shade Of Pale", che tradotta letteralmente: Un ombra più bianca del pallido, ma per noi sarebbe giusto dire "bianca come un lenzuolo". Qui da noi fece molto successo col testo di Mogol che era molto più romantico: "Senza Luce" la cover dei Dik Dik.

Un altro grande successo dei Procol Harum è stato Homburg, anch'esso ha avuto una versione romantica del paroliere Mogol... da molto tempo quella stanza ha le persiane chiuse, non entra più luce... il sole è uno straniero.
A Whiter Shade Of Pale

We skipped the light Fandango
Turned cartwheels 'cross the floor
I was feeling kind of seasick
But the crowd called out for more
The room was humming harder
As the ceiling flew away
When we called out for another drink
The waiter brought a tray

And so it was that later
As the Miller told his tale
That her face,
At first just ghostly
Turned a whiter shade of pale

She said there is no reason
And the truth is plain to see
But I wandered through my playing cards
And would not let her be
One of sixteen vestal virgins
Who were leaving for the coast
And although my eyes were open
They might just as well've been closed

And so it was that later
As the Miller told his tale
That her face,
At first just ghostly
Turned a whiter shade of pale
And so it was...
Ecco i Procol Harum, della band originale è rimasto solo il fondatore (in centro) Gary Brooker (29/05/1945).

Ignorammo le luci del Fandango
Come i carrelli che giravano sul pavimento
Sentivo una specie di mal di mare
Ma la folla chiedeva il bis
Nella stanza il mormorio era così forte
Da far volar via il soffitto
Quando chiedemmo ancora da bere
Il cameriere arrivò con un vassoio

E fu così che poi
Mentre il mugnaio raccontava la sua storia
Il volto di lei, dapprima solo spettrale,
Schiarì in un'ombra pallida

Lei disse: "Non c'è motivo
Lo vedi da solo come stanno le cose"
Ma io vagavo fra le mie carte da gioco
E non avrei permesso che lei fosse
Una delle sedici vergini vestali
In partenza per la costa
E anche se i miei occhi erano aperti
Sarebbe stato lo stesso se fossero stati chiusi
E fu così…

Da una fonte attendibile che vi invito a leggere, ho trovato molte delucidazioni in merito al testo.
"Fandango in molte traduzioni viene inteso come la danza spagnola, ed il resto del verso ci starebbe bene, ma dopo aver letto numerose interviste sia al paroliere Keith Reid che a Gary Brooker, mi sento di avvalorare la tesi che si tratti di un locale, il Fandango, che sta semplicemente chiudendo.

Il prologo e il racconto del Mugnaio è la seconda novella de I racconti di Canterbury (1380 circa), un'opera in versi (incompiuta) del poeta inglese Geoffrey Chaucer.

Un gruppo di pellegrini, persone di varia estrazione sociale, si incontrano in una locanda per iniziare il loro viaggio: la visita il santuario di Saint Thomas Becket, a Canterbury. L'oste si offre di far loro da guida e propone di ingannare il tempo del percorso raccontando ognuno quattro storie, due all'andata e due al ritorno, mentre l'oste alla fine giudicherà la storia più bella.
Una delle storie è narrata da un mugnaio e parla di un amante che, convinto di baciare la sua bella, bacia invece il posteriore di un falegname: plausibile, a questo punto, l'impallidire deciso della ragazza, davanti ad una storiella sconcia.
Eppure (anche questo in diverse interviste) Keith Reid sostiene di non aver mai letto I racconti di Canterbury. Non c'entra nulla, quindi, il mugnaio della storia con il testo della canzone?" Link
A chi potrebbe interessare, lascio alcuni altri successi dei Procol Harum:
Procol Harum - Mabel ( Rare Original 1967 )
Procol Harum - Grand Hotel 1974

Procol Harum - A Salty Dog  1977
Procol Harum - Kaleidoscope (Isle of Wight, 2006)  

Procol Harum - Greatest Hits