lunedì 5 febbraio 2018

I bellissimi e mansueti levrieri spagnoli



Ieri in Piazza dell'Unità, (Trieste, Italy), ho incontrato un gruppo di sostenitori del progetto Galgo. Adozioni levrieri dalla Spagna.
 
Il galgo español è un levriero nativo della Spagna. Secondo la Reale Accademia di Lingua Spagnola, la parola deriva dal latino canis gallicus, cane della Gallia, e nel linguaggio odierno significa semplicemente levriero. Eccovi un esemplare adottato da una famiglia di Pordenone.

"Utilizzato come “strumento di lavoro” dai gualgueros, cacciatori che, una volta conclusa la stagione di caccia alla lepre, si liberano degli esemplari meno capaci a favore di altri. Durante la permanenza dai gualgueros la vita dei galgos non è certo la migliore. Essendo considerati oggetti, vengono reclusi, spesso al buio e sotto chiave, per limitare i furti da parte degli zingari. Vengono nutriti il minimo vitale perchè la tradizione vuole che un cane affamato sappia cacciare meglio.

Come se ne liberano i gualgueros? Li cedono ad altri gualgueros o agli zingari, che posticipano la fine dei levrieri solo di qualche tempo, li abbandonano rompendogli  prima una zampa, li impiccano ad un albero, li annegano o ancora li gettano vivi in un pozzo. No, non gli sparano in testa per garantire una fine più veloce, perché anche una pallottola di fucile costa e il galgo non vale il prezzo. Li uccidono, ancora, a badilate oppure li portano nei canili, le famigerate perreras. E, consegnare un cane in una perreras, equivale ad ucciderlo evitando spese e complicazioni.

Certo non tutti i cacciatori spagnoli hanno queste modalità di azione ma questa è la consuetudine praticata nelle campagne povere ma ricche di incivile ignoranza. Extremadura, Castilla-La Mancha, e Andalucia sono le regioni in cui è facile incontrare qualche Galgo solitario, ferito o gravemente provato nel fisico, alla ricerca della sopravvivenza.

Ovviamente non esistono statistiche sui decessi. Le cucciolate non sono certo registrate ma, secondo alcune stime, sarebbero circa 50.000 i Galgos uccisi annualmente, con buona pace del Regno di Spagna. Nell’Unione Europea dal 1986, la Spagna continua ad avere, in merito alle perreras, una legislazione degna dei paesi più retrogradi.

In quasi tutte le Comunidades Autonomas, le 17 aree amministrative in cui è suddiviso lo Stato spagnolo, la normativa permette ai canili “il sacrificio” degli animali, dopo 8-15 giorni dal loro ingresso. Questa legge si applica a tutti gli animali che hanno la sventura di capitare in questi posti orripilanti. Randagi recuperati e malconci ma anche cani perfettamente sani, involontariamente smarriti hanno il destino segnato. Il lasso di tempo, incredibilmente breve, dovrebbe  permettere il recupero da parte dei proprietari o un’eventuale adozione.

Anche le perreras utilizzano metodi cruenti per uccidere i loro ospiti: fame e sete, gas e iniezioni paralizzanti. Quest’ultime sono devastanti perché provocano una morte lenta lasciando i cani in agonia per ore. Tutte le perreras sono dotate di un’inceneritore dove vengono gettati i corpi, a volte ancora vivi, di cani e gatti, per l’eliminazione definitiva.

E’ nel totale interesse dei gestori delle perreras provvedere all’eliminazione degli animali considerato che ricevono  un compenso dall’amministrazione tra  euro 50 e 150  per ogni esecuzione. Alla fine di ogni stagione di caccia vengono uccisi fino ad un centinaio di cani alla settimana in ogni perrera.

Per fortuna alcune associazioni spagnole si sono mobilitate da qualche anno, per poter salvare i Galgos da una fine certa. I volontari cercano di recuperare i levrieri vaganti per le strade e di ritirarne, dalle perreras, il maggior numero per portarli al sicuro presso i loro rifugi. Qui inizia il grande lavoro dei volontari per riportare vita e speranza. Visite veterinarie, cura delle ferite, sterilizzazione, vaccini e, una volta rinvigoriti, almeno nell’aspetto fisico perché il terrore vissuto è indelebile, cercano, con cura certosina, una famiglia che voglia adottare questi cani straordinari.

A testimonianza della loro sensibilità e intelligenza i Galgos, adeguatamente istruiti, possono essere anche impiegati anche nella pet-therapy e in progetti con bambini autistici e dislessici. Riservati ma dediti a chi si prende cura di loro possono convivere con altri cani o gatti e cambiare, in meglio, la vita di chi li adotta amorevolmente.

In Italia esistono alcune associazioni che agiscono da intermediari, tra Spagna e Italia, cercando famiglie che possano offrire quell’affetto e calore che questi levrieri non hanno mai conosciuto. Le adozioni avvengono compilando gli appositi moduli predisposti dalle associazioni e accettando controlli pre e post affido". Info


Sito spagnolo per le adozioni dei Galgos Link